Abbiamo visto negli ultimi decenni una moltitudine di film orientati sulla crescita e lo sviluppo di robot intelligenti capaci di prendere decisioni, provare emozioni, dominare sugli umani. Ma quanto di tutto ciò è realmente possibile? Dov' è la linea di confine tra la macchina e l' uomo?
Sono anni ormai che molti ingegneri progettano macchinari automatici per la produzione nelle aziende, oppure progettano veri e propri robot in grado di obbedire a determinati compiti. Il campo dell' intelligenza artificiale è in continuo sviluppo. Ma per capire il funzionamento e l' evoluzione delle macchine dobbiamo tener presente che un calcolatore è una macchina stupida. L' unico potere di cui dispone un calcolatore è la velocità; una volta che l' uomo insegna alla macchina un determinato algoritmo la macchina può svolgere e risolvere problemi che per l' uomo sarebbero impossibili. Ma tutto ciò passa sempre per la mente e l' ausilio dell' opera umana. Un computer può effettuare delle ricerche in modo rapido ed efficiente, quindi dato un problema è capace di provare una moltitudine di combinazioni per arrivare alla soluzione. Possiamo capire dunque, come un computer possa giocare contro di noi, e come non sia impossibile che vinca una partita di scacchi. Ma la vera innovazione, sta proprio nella capacità di un computer di poter crescere ed apprendere. Attualmente ci sono robot che posti in ambienti ben determinati provvedono alla loro sopravvivenza, sono dunque intelligenti. In Giappone si è assistito ad un test in cui otto robot apprendevano nel tempo la necessità di ricaricarsi notando i robot vicini morire nel momento in cui non si apprestavano a tale operazione. Fin ora tutti i robot realizzati risultano essere intelligenti in determinati ambienti, o meglio reagiscono in modo umano ma solo nella realtà per cui sono stati programmati. E' impensabile che un robot che gioca a scacchi possa pensare di guidare un' automobile, e quindi effettuare un' operazione per cui non è stato progettato. Del resto è impossibile realizzare un robot di questo tipo, infatti nella fase di planning, in cui si pianificano tutte le possibili azioni di un robot, risulta irrealizzabile pianificare tutte le operazioni che noi umani possiamo fare, anche perché dettate da sentimento ed emozioni a cui noi stessi non riusciamo a dare spiegazioni.